Data: 19/05/2020
Autore: Olga Venosa, Fondatrice e Presidentessa
Dall’età di otto anni ho sognato di dar vita ad un’organizzazione di beneficenza per sostenere chi subisce ogni giorno violenze e sofferenze. Il 29 maggio 2017 sono stata abbastanza fortunata da realizzare il mio sogno e il giorno del mio compleanno ho fondato We Are Stronger con l’obbiettivo di prevenire il bullismo ed aiutare coloro che hanno subito abusi fisici e verbali, o molestie.
Da bambina sono stata vittima di abusi sessuali e violenze per oltre dieci anni, la mia unica via di fuga erano lo studio e lo sport. Questi abusi lasciarono in me una cicatrice, ero impaurita, ansiosa e mi vergognavo. Mi sentivo come se non avessi nessuno a cui potermi rivolgere. La vergogna che portavo in segreto lasciò una vulnerabilità che caratterizzò tutta la mia adolescenza, rendendomi una facile vittima di bullismo e abusi. Nel tentativo di nascondere la mia sessualità e femminilità divenni riluttante a parlare con i ragazzi, diventavo ansiosa quando partecipavo ad una festa e persi pian piano l’abilità di concentrarmi nello studio. Diventai bulimica, avevo pochissima autostima e ciò provocò la diffusione di pettegolezzi a mio riguardo e altri episodi di bullismo ed esclusione. Ciò mi ha permesso di vivere in prima persona gli effetti che gli abusi possono avere su un individuo durante gli anni formativi.
Il bullismo porta con sé una serie di altri problemi. Nel mio caso, ho dovuto affrontare problemi di ansia, disordini alimentari, bulimia, depressione e pensieri suicidi. Per tutti gli anni della mia adolescenza mi sono sentita sul punto di non volermi più prendere cura di me stessa, abbandonai anche gli sport, l’unica gioia costante della mia vita. Mi sentivo oppressa dallo stress e dalla paura che se qualcuno avesse scoperto cosa mi fosse accaduto da bambina, ciò avrebbe significato ancora più bullismo e abusi. Questo è purtroppo molto comune nelle vittime di abusi ed è per questo che cerco in ogni modo di dare una voce ed un messaggio ad ogni vittima affinché abbia la possibilità di parlare con qualcuno il prima possibile. Mi ci è voluto molto tempo per comprendere che ciò che mi era accaduto non era colpa mia e che non dovevo vergognarmene. Una delle migliori decisioni che io abbia mai preso poi, è stato informare la mia famiglia di ciò che mi era accaduto da bambina e di ciò che stava ancora accadendo durante la mia adolescenza. Nonostante la prima reazione di mia madre sia stata di rifiuto della realtà, dopo circa un anno è riuscita a metabolizzare la gravità della situazione e mi ha portata da uno psicoterapeuta e da un nutrizionista affinché ricevessi tutto l’aiuto di cui avevo bisogno con il mio disordine alimentare. La mia curiosità accompagnò quei giorni con libri di psicologia e neuroscienza, meditazione, yoga e la mia più grande passione, la danza.
Da allora ho giurato di essere sempre onesta e aperta per quanto riguarda la mua esperienza, nella speranza di incoraggiare così altre persone a cercare il supporto di cui hanno bisogno. Il mio viaggio per diventare quella che sono oggi, una persona sana e felice nonché la fondatrice di un’associazione di beneficenza, non è stato semplice, ma è utile a dimostrare che i sogni, il duro lavoro e la determinazione possono permetterti di raggiungere qualunque cosa e che c’è un futuro migliore per chiunque.
Rendiamo il mondo un posto migliore insieme!